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venerdì 22 aprile 2011

Questa terra l'abbiamo presa in prestito dai nostri figli

Cosa vogliamo lasciare ai nostri posteri? Cosa vogliamo regalare alla società che verrà? Vogliamo che chi arriverà si vergogni di noi? Guardiamoci intorno cosa vediamo? Mostri ecologici, ciminiere che distruggono il paesaggio, ruspe che costruiscono strade e betoniere che cementificano, sacchetti dell'immondizia sparsi di qua e di là, imprenditori che non sanno dove sversare i loro rifiuti tossici e si divertono a farlo nel primo fiume, torrente o ruscello che trovano.

Che mondo stiamo costruendo? Il buco dell'ozono aumenta, e noi cosa facciamo ce ne freghiamo altamente, chiudiamo gli occhi per non accorgerci di nulla

Io amo la natura, amo quando ci si trova immersi nel silenzio, soli con il vento e il sole, avvolti dal profumo dei fiori e dal sapore dell'erba; quando si cammina in una valle a pieni nudi; quando a primavera gli uccellini tornano a cantare; quando le onde del mare ti portano a pensare; quando l'odore della salsedine ti fa stare bene.....



Sarò anche romantica, sarò anche una stupida ambientalista, ma non riesco a capire, non riesco a concepire come si possa distruggere la propria terra, come non si possa apprezzare tutto ciò che ci circonda....

Io sono sempre più convinta che l'uomo debba tornare ad apprezzare le piccole cose della natura...e solo in quel momento potrà dire di essere veramente degno di stare su questo pianeta

mercoledì 6 aprile 2011

è stato due anni fa 06/04

un boato atroce che ti sveglia nel cuore della notte, un rumore assordante, la terra che sembra aprirsi sotto i tuoi piedi.... tutto questo non a L'Aquila, ma io l'ho avvertito io a km di distanza in uno dei tanti piccoli comuni della provincia. Di corsa in strada, la paura, l'angoscia e l'adrenalina che neanche ti faceva sentire il freddo, si girava tranquillamente per il paese anche se erano le 3:32... ci si guardava intorno ma tutto sembrava normale non c'erano danni apparenti eppure la scossa era stata forte e lunga, una sola speranza negli occhi e nelle bocche di tutti: speriamo che l'epicentro sia qui. La gente osservava le baracche del 1915 ancora lì come monito di quasi cento anni in cui non abbiamo imparato nulla... e poi arrivano le prime notizie, qualcuno parla di Roma, ma non è così gli amici, gli studenti fuori sede iniziano a chiamare, non è Roma, ma il nostro capoluogo ad aver subito l'atroce distruzione del terremoto; la disperazione sale, le persone partono per andare a recuperare figli e parenti, tutto nel migliore e veloce modo possibile. Intanto le autostrade vengono chiuse, partono i volontari, si mette in moto tutto... le notizie si rincorrono e nessuno riesce a farsi capace di quello che sta accadendo.

Passa la notte e passa il giorno, nessuno ha il coraggio di stare in casa, la sera di nuovo un boato, la gente preferisce le auto, intanto gli studenti del capoluogo tornano a casa,e con loro arrivano i racconti di uno scenario di guerra e morte.

Una esperienza che non augurerei a nessuno di vivere.

Qualche giorno dopo decido di partire come volontaria, ero ancora minorenne, ma la voglia di fare e aiutare era tanta; ricordo ancora il primo giorno al campo i volti della gente, gli occhi pieni di lacrime dei sopravvissuti. La terra continuava a tremare e noi sconvolti come gli aquilani tentavamo di consolare di rassicurare e di ridare speranza. Aprile-settembre, è stato il periodo formativo più bello della mia vita, una esperienza traumatica ma che mi ha dato tantissimo, ho visto gente ricchissima perdere tutto e andare ad abitare con gente comune in una di quelle orrende tende blu della protezione civile (ritorno allo stato di natura), ho osservato come la dignità delle persone sia importante e come spesso sia l'unica cosa significativa da difendere, perchè anche se perdi tutto continui a lottare per la tua dignità. Ho visto la gente piangere e soffrire, ma l'ho anche vista tornare a sperare e sognare.

Sono venuta a studiare a L'Aquila, perchè oramai ce l'ho nel cuore, ma questa città inizia ad essere abbandonata da tutti, anche dagli stessi aquilani che hanno solo sentito promesse dal governo ma non hanno visto nulla di concreto, li ho visti demoralizzati e quasi arresi, e tutto ciò mi fa male. Mi sconforta sapere che questa città non possa tornare a volare, è per questo che credo che l'aiuto maggiore debba arrivare da noi fuori sede, dobbiamo essere noi a far tornare la voglia di lottare alla popolazione, dobbiamo far tornare la speranza a queste persone e fargli capire che c'è ancora qualcosa per la quale lottare.



Sono abruzzese dalla nascita e ne sono fiera e per questo so che il popolo aquilano non mollerà mai ;)

lunedì 4 aprile 2011

Oggi cammino sul viale di Munch …. domani la libertà guiderà il popolo

guardi da una finestra un mondo oramai allo sfascio, un pianeta costretto a morire, una società portata all'egoismo,.... e tu cosa fai? Guardi altrove, ti attappi le orecchie e così arrivi a chiudere definitivamente la bocca e a non avere voglia di gridare contro l'orrore che ti circonda.
Potrebbero anche toglierti la libertà, ma tu sei troppo occupato ai tuoi interessi che non ti rendi conto di ciò che ti circonda, di tutto quello che sta accadendo.

Troppo spesso mi sento sola a guardare, ad ascoltare e a gridare; mi giro intorno e non vedo nessuno solo un mare di folla alla quale viene tolto tutto ma che con le cuffiette alle orecchie e con un paio di occhiali sul naso continua per la propria strada senza battere ciglio.

Si è cosi troppo spesso mi sento solo a camminare contromano sul viale di Munch e tutte le persone che incontro mi vengono a sbattere, finirebbero per calpestarti, ma non sanno neanche chiedere scusa.
Finito il viale mi ritrovo su quel ponte sul quale grido sola come fa il famoso soggetto dell'urlo di Munch....
... urlo senza nessuno intorno, grido al vento la voglia di non alienarmi, la voglia di pace, la speranza di amore, l'utopia dell'uguaglianza, la voglia di riscatto sociale, il sogno di un mondo migliore.

Ho un sogno, che un giorno io non sia sola a gridare.....ma sarò son i miei compagni del quarto stato

....con la libertà che guida il popolo

!!!!!!

sabato 2 aprile 2011

perchè in Italia non c'è democrazia?

Vi siete chiesti se l'Italia è democratica? Cosa significa oggi democrazia? Democrazia dovrebbe essere potere del popolo, ma in Italia troppo spesso non è così, andiamo a votare politici con programmi stupendi, promesse indimenticabili e poi quando salgono al potere pensano solo ai loro interessi, è questa la democrazia? Una legge ad persona, un condono per la casa del fratello del figlio di.... questa non è democrazia.
È vero la democrazia diretta è assurda per questo noi votiamo i nostri rappresentanti, ma restano tali per meno di una settimana poi diventano semplicemente rappresentanti di loro stessi.

Questo accade perchè quando andiamo a scegliere il nostro rappresentante, scegliamo quello che ha capacità di persuasione maggiore ma non per quello che lo meriterebbe veramente; insomma le nostre menti sono corruttibili e quindi non votiamo per i filosofi, i governatori ideali secondo Platone, ma votiamo per chi possiede televisioni e giornali.

Ma come facciamo a rendere le nostre menti non corruttibili? La cosa è molto semplice, dovremmo riuscire a creare in noi la cultura, dovremmo formare noi stessi per evitare che qualcuno “ci formi” a suo piacimento, ci serve la cultura.
Ecco perchè in Italia non c'è democrazia, perchè siamo troppo dediti ad attività spensierate che il governo ci inculca distraendoci dai problemi reali e portandoci a credere che tutto va bene e intanto le gente muore, soffre e non sa come arrivare a fine mese.
La cultura è l'unica salvezza per la popolazione, è l'unico mezzo che si ha per opporsi al potere politico, l'unico strumento per evitare di degenerare in una dittatura.
Ma in Italia si taglia la cultura, si dimezzano i fondi, si riducono gli investimenti, si dimezzano i programmi, gli insegnanti, le ore di insegnamento, insomma, si distrugge la cultura minando quello che è il fondamento per uno stato democratico.
Troppo spesso mi guardo intorno e mi sembra di camminare per la città descritta da Orwell in 1984, oppure entro in case con tv sempre accese ed enormi, mi guardo intorno e non vedo libri e penso forse qui è passato qualche incendiario di fahrenheit 451....

Ma la speranza la ritrovo quando sento le donne in piazza gridare “se non ora quando”, quando vedo la gente difendere la costituzione, quando con i miei coetanei mi oppongo alla riforma universitari......la ritrovo, quando vedo la gente prendere un libro ed iniziare a leggere....a quel punto mi sento in uno stato democratico

stupendo incontro con Gino Strada, Vauro e Notarianni a L'Aquila

siete mai andati ad una conferenza o ad un incontro e quando siete usciti vi siete sentiti arricchiti? Così è stato per me ieri sera, alle 9:00 al teatro di L'Aquila c'è stato l'incontro con Gino Strada, Vauro e Nortaranni, una serata magnifica all'insegna della riflessione; erano anni che non sentivo parlare persone così colte, decenni che non sentivo rivalutare le parole libertà, pace diritti e dignità, parole troppo spesso urlate al vento, che sono state stuprate del loro vero significato. Riflessioni forti sulla città martoriata dal terremoto che, come ha detto Vauro, è ridotta ad una città di guerra, che ancora adesso viene bombardata ma non fisicamente ma da una politica sbagliata. Secondo il vignettista i cittadini aquilani stanno subendo la stessa umiliazione dei popoli di guerra, la stessa perdita di dignità e di diritti che subisce un popolo sottoposto ad un conflitto armato, il pubblico in sala, composto si da aquilani, ma anche da moltissimi studenti, e il pubblico rimasto fuori al freddo che seguiva dal maxi schermo ha accolto con esultanza le parole contro la politica e a favore della città.

Un Gino Strada come sempre diretto e sincero è stato molto “forte” sottolineando la completa avversione alla guerra di ogni tipo sia essa preventiva, di pace o di liberazione, ripetendo come sia la popolazione a rimetterci; ha poi disprezzato pienamente il governo italiano e il suo comportamento nei confronti degli immigrati affermando che siamo andati a bombardare per liberare la popolazione da un dittatore, ma quando la popolazione si libera da sola e scappa la rinchiudiamo senza i minimi diritti umani, riducendo un isola come Lampedusa, solo per ragioni politiche in un luogo invivibile.

Gino strada ha poi fatto una denuncia forte alle opposizioni che hanno anche loro appoggiato in passato le guerre, ma che soprattutto non hanno difeso la scuola pubblica dall'attacco di Berlusconi. Ed è proprio nei confronti della cultura che è arrivato l'attacco più forte, il fondatore di Emergency ha dichiarato che l'Italia non è più un paese democratico, perchè non c'è più cultura, la popolazione vive nell'ignoranza e la Gelmini continua a fare riforme che distruggono la cultura e la scuola.
Ha scherzato dicendo che l'Italia non è più una repubblica democratica fondata sul lavoro ma una repubblica fondata sui ricatti di Marchionne.


Insomma una serata dove si è respirata cultura e razionalità perchè come ha detto Vauro non esistono i pacifisti perchè qualsiasi persona abbia un minimo di cervello è pacifista.

Il manifesto della associazione ribadisce quelli che sono i diritti umani fondamentali e sottolinea che l'uomo va trattato con dignità e rispetto. Non so quante persone hanno avuto la mia stessa sensazione, quante hanno respirato cultura e in quante si è accesa o è aumentata la voglia di fare qualcosa per cambiare il mondo. Io ho apprezzato tantissimo l'incontro e credo che queste persone dovrebbero entrare nelle scuole dovrebbero entrare nelle tv degli italiani, ma soprattutto meriterebbero il premio nobel per la pace.

Pensare che ancora oggi ci sono italiani che non conoscono Gino Strada..... io da italiana a 150 anni dalla unificazione della mia nazione, mi sento cittadina italiana anche grazie ad emergency e grazie ad un uomo che sta sacrificando la sua vita per il prossimo; Grazie Gino per ieri sera e per quello che tu e la tua associazione fate quotidianamente.