Dopo vent'anni di vita hai delle piccole certezze, come la sicurezza che ognuno di noi ha una dignità preservata da dei diritti fondamentali, sai che non ovunque sono rispettati, sai che forse anche nell'appartamento al fianco al tuo una colf viene sfruttata e pagata in nero, sai che c'è ancora gente che muore di fame e guerra, ci stai male, lotti affinché tutti li abbiano , ma realmente non potrai mai provare cosa sentono coloro che se li vedono cancellare tutti i giorni; pensi che con la cultura e il dialogo tutti possano avere un giorno dei diritti e una dignità, ma in realtà, finché non viene toccato direttamente un qualcosa che ti riguardi non potrai mai capire cosa significa esserne privo.
Io personalmente ho sempre creduto che i diritti di tutti vadano difesi e che bisogna lottare per questo, ma non mi sono mai sentita come oggi, come quando chi ha il coltello dalla parte del manico comanda e tu sei li ad eseguire e a non poter fare nulla, a non poter dire nulla, la rabbia che ti sale dentro... e niente e nessuno che potrà difenderti. Perché se il professore arriva e invece di iniziare lezione alle 15 inizia alle 14, senza darti 10 minuti di pausa pranzo, senza il minimo preavviso... oltre a violare il mio diritto alla pausa pranzo ha violato il mio diritto fondamentale di studente a seguire la lezione, visto che siamo arrivati in aula quasi tutti alle 15.
Che fai in queste situazioni, prendi la roba ed esci dall'aula, perchè non puoi seguire la lezione perché sei troppo nervosa? Con chi te la prendi? Puoi dirlo al preside, ma oramai che può fare, la lezione l'hai persa e ti senti inutile e insignificante, addirittura inutile per un docente, che senza alunni non avrebbe ragione di esistere. Ti hanno cancellato un diritto, anche se piccolo, anche se non paragonabile ai diritti cancellati ai lavoratori in Italia in questi anni, eppure ti senti ferito, ti senti come, se non avessi un minimo di dignità. Il diritto ce l'hai, ma non puoi difenderlo, perché chi sta sopra di te ha il potere di portartelo via e tu non riesci ad avere la forza di riprendertelo.
Il punto fondamentale è proprio questo, fino a che punto possiamo dire di riuscire a difendere i nostri diritti? Fino a che punto possiamo considerarci uomini liberi e che hanno una dignità se non riusciamo ad avere una pausa pranzo?
Non so rispondermi, so solo farmi tante domande alle quali spero di trovare un giorno risposta.
Vale la pena scendere in piazza a scioperare se il capo non ci sente? Creare disservizio se lo andiamo a procurare solo ai nostri colleghi e non ai nostri capi? Prendete lo sciopero degli insegnanti, crea disservizio alle famiglie operaie perchè non sanno dove mandare i figli, tanto i figli dei padroni stanno nelle scuole private, lo stato incamera gli stipendi di quel giorno di sciopero, quello che mi chiedo è se ne valga la pena. Vale la pena gridare insieme alla folla in piazza quando chi tiene il coltello dalla parte del manico è in una casa insonorizzata?
Difendere i propri diritti oggi....sta diventando impossibile, ma arrendersi significa consegnare la nostra dignità nelle mani di chi governa, oggi lottare può sembrare più difficile, ma è nostro dovere farlo